Bullets – Spagna 2022

23 Maggio 2022
  • La quarta vittoria stagione (su sei gare) – piú la sprint di Imola – portano Max e la RedBull in testa alle rispettive classifiche piloti e costruttori. Prima mazzata per Ferrari che adesso deve reagire.
  • A Verstappen non é riuscito il sorpasso allo start, poi si é girato ed ha perso il contatto dalla vetta. Complici i problemi al DRS ha avuto difficoltá a sopravanzare Russel, poi gli hanno montato le gomme rosse che gli hanno letteralmente messo le ali. Lo stint sulle soft é il momento in cui la sua gara é svoltata. Da lí in poi tutto é stato in discesa, con buona pace di Perez che era su una strategia piú lenta.
  • Le chances di vincere per il messicano erano nulle. Non aveva modo di resistere all’arrembaggio di Max le cui gomme erano meno usurate quindi piú performanti. Ci sta la delusione sul momento, ma la scelta del muretto non ha cambiato le sorti della gara, ne ha semplicemente anticipato i tempi.
  • Che servivano tre soste era chiaro sin dal venerdí, almeno dal divano di casa. Tuttavia i team hanno cercato di farne soltanto due, salvo poi ricredersi. Bottas, Schumacher e Vettel hanno chiuso con due passaggi in pit-lane ed a fine gara erano con le gomme alla frutta.
  • Occhio al grosso passo avanti in casa Mercedes. Russel si é mostrato tosto e solido: podio meritato. La rimonta di Lewis svela il vero potenziale delle frecce d’argento. Da ultimo a quinto é un risultato notevole. Toto & Co. hanno ridotto il gap sui rivali e con un ulteriore passo avanti potrebbero fare da outsider dopo il giro di boa.
  • Prima delusione per Leclerc, abbandonato dalla propria vettura proprio sul piú bello. La strada verso l’Eldorado offre sempre insidie del genere: ricordiamo Hamilton nel 2016 in Malesia, Massa nel 2008 in Ungheria, Schumacher nel 2006 a Suzuka e via dicendo. La stagione é lunga, piú che anema e core servirá calma e sangue freddo.
  • La Ferrari non ha potuto contare su Sainz, partito non benissimo e finito sulla ghiaia dopo pochi giri. Gli imprevisti sono capitati sia ad Hamilton che a Verstappen, ma entrambi sono stati in grado di recuperare, Carlos invece si é eclissato.
  • Le mie coppie piloti nell’ordine: RedBull, Mercedes e Ferrari. Per talento Russel batte Perez, ma l’esperienza del messicano sará decisiva cosí come lo é stata lo scorso anno.
  • Aston Martin si é presentata a Barcellona stravolgendo il design della vettura e portando in pista un nuovo concetto, apparentemente copiato da RedBull. D’altronde ci si ispira sempre ai migliori, no?
  • Non gira la ruota per Ricciardo, ancora fori dalla zona punti e lontano dalle prestazioni di Norris. Magari fará bene a Montecarlo.
  • Nota a margine: prima gara della stagione senza safety car o virtual safety car!
  • Prossimo appuntamento nel Principato dove si scende in pista tra tre giorni!

Diario – Spagna 2019

13 Maggio 2019

Il gran premio di Spagna è un po’ come capodanno.

Perché a capodanno ci sono quei carissimi amici che ti dicono che qualunque cosa fai poi porta bene per tutto l’ anno.

Quindi tutti a mangiare cotechino e lenticchie, tutti a fare il brindisi, tutti pronti a divertirsi, a fare festa: meno cinque, meno quattro, meno tre, meno due, meno uno…

…torniamo a noi.

Barcellona è come capodanno perché chi vince qua vince banalmente il mondiale e le statistiche, salvo rare eccezioni, confermano il trend. Il trend delle ultime 6 stagioni dice Mercedes, al netto di un doppio ritiro nel 2016 per eccessiva superiorità.

Eccessiva ma mai quanto quella odierna. Cinque doppiette, mondiale già in tasca e qui lo dico e non lo nego, azzardo il pronostico: al più il team Mercedes perderà 2 gare in tutto l’anno.

Non c’è tracciato che non vada bene per loro, hanno fatto un lavoro enorme, egregio, hanno scaricato i favoritismi sulla Ferrari, team e stampa sono gestiti alla perfezione, insomma tanto di cappello, qui si rasenta la perfezione.

Si sapeva che la sfida tra i due drivers grigi sarebbe stata al sabato e poi nelle prime curve del GP. Bottas allo start ha traballato un attimo (lui ha lamentato qualche noia alla frizione, fantasmi?), Lewis ha preso la testa ed ha guidato bendato fino alla Sangria.

Ops, c’è lo Champagne. Però Liberty Media potrebbe prendere spunto da questo post. Considerato che in Bahrain si beve l’acqua di rose, in Spagna si potrebbe bere Sangria, in Germania birra, in Italia il Prosecco. Perchè proprio il Prosecco? Perchè è il vino italiano più esportato al mondo.

Di Prosecco ne avranno bevuto a iosa a Maranello durante l’inverno. La macchina palesemente non c’è e la confusione nella gestione gara ne è una diretta conseguenza. Gli opinionisti da divano oggi dicono che non va l’ala posteriore, poi quella anteriore poi che i tecnici non ci sanno fare. I progetti si fanno e si sbagliano, la vettura è un corpo unico e questo è uno sport da competizione. Rimprovero ai rossi soltanto la gestione della comunicazione che continua a essere poco chiara. Bello il messaggio di Vettel al team a fine gara, soprattutto in questo momento di difficoltà il pilota deve supportare il team. Per il resto entrambi i driver Ferrari hanno fatto quello che potevano.

Sopra le righe un ringalluzzitissimo Verstappen, sornione al via (ha imparato bene) pronto ad approfittare degli errori altrui, quindi in totale controllo con una RedBull che tra i saliscendi del Montmelò si trova spesso bene. Arriverà Montecarlo, chissà se Max si prenderà qualche rischio in più considerato che quei due ormai lottano per il mondiale. Gasly, invece, continua il suo processo di crescita.

Boccatona d’aria per la Haas con Kevin Magnussen, seppur il solito Grosjean la stava combinando grossa nel tentativo di sorpassare il compagno. Da lì a breve il francese è stato attaccato da Sainz, con il quale è entrato anche in contatto e da Kvyat. Insomma alla fine ha chiuso decimo, rimediando un punto comunque prezioso. Almeno ci ha fatto divertire un po’ così come dobbiamo dire grazie al duo Norris-Stroll per aver causato l’ingresso della SC ed aver dato vita ad un gran premio già finito prima di cominciare.

Magari il Principato ci regalerà qualche sorpresa.


Give me 5! – Spagna 2018

14 Maggio 2018

Questo revival del “Give me five!” mi è piaciuto così tanto che voglio riproporlo.

1. Gli spiriti latini sono famosi perché si esaltano e si eclissano con una velocità fuori dal comune. Hamilton si era eclissato inspiegabilmente dopo la mazzata australiana e si è ripreso con la prestazione di Baku, dove ha funzionato l’energia positiva. A Barcellona Lewis ha avuto una marcia in più, forse anche due, facciamo tre. Oggi avrebbe vinto con tutte le coperture Pirelli, anche quelle da bagnato.

2. Nell’ultimo resoconto avevo giusto sottolineato come in Ferrari le ultime scelte strategiche non sono state forse le migliori. Oggi c’è poco da aggiungere a quanto visto. Evidentemente a Maranello non leggono questo blog (anzi mi stupirei del contrario!), ma nel commento post Bahrain (link qui) sottolineavo come fare un pit stop costa e qui mi ripeto. Costa un possibile errore, uno sforzo per recuperare ed almeno un sorpasso per recuperare quanto perso. Questa scelta sbagliata dimostra come ancora la squadra sia immatura per vincere un mondiale. Poi Rakkonen ha anche accesso la spia rossa dell’affididabilità. Wait and see, direbbe il finnico.

3. Giratela come vi pare, ma quando Verstappen decide che deve gareggiare con un minimo di criterio, lo fa. Va a podio cogliendo l’opportunità di sopravanzare Vettel, tiene un gran ritmo e rifila più di 20 secondi al compagno di squadra. Buona la…quinta!

4. Continua il momento no di Grosjean che stavolta la combina proprio grossa, non tanto per un errore che ci può stare in fase di bagarre, quanto per un tentativo di restare in pista che ha messo a rischio la sicurezza dei propri colleghi. Intanto i 19 punti stagionali per il team Haas sono arrivati tutti da Magnussen, oggi piacevolmente sesto.

5. Chi legge questo blog sa che non provo chissà quale simpatia per l’uomo Alonso, però bisogna sempre dare a Cesare quel che è di Cesare e la passione che lo spagnolo ha messo in tutto il week end è ineguagliabile. Il risultato non è stato – forse – quello voluto, ma l’agonismo non è mancato. D’altronde, come detto all’inizio, i latini sono fatti così: o tutto o niente.

Ci leggiamo a Monaco!


Diario – Spagna 2016

18 Maggio 2016

Sento caldo.

Sento caldo perché sono andato a mare ed ho preso giusto un po’ di sole, ma già che c’ero ho fatto anche un bagno rinfrescante e rilassante. Così ho rimesso a posto le idee di quanto visto domenica.

Sentiranno caldo, ed anche tanto, in casa Mercedes, ma loro sono riusciti a ritrovarsi in un mare di guai senza avere provato la brezza della sabbia e dell’acqua salata, nonostante Barcelona sia una città ben fornita a tal proposito.

Sta di fatto che Lewis voleva riprendersi l’ennesima prima posizione persa in partenza e fare un sol boccone di Nico che però ha risposto picche mandandolo sull’erba che ha trasformato una Mercedes in palla da bowling e l’altra in birillo. Il risultato è clamoroso – strike! – ed i due si sono ritrovati convocati da tutto il team, come si faceva nelle riunioni a scuola (anche se che i toni saranno stati ben diversi dal classico “Signora suo figlio è intelligente ma non si applica”).

A quel punto era forse più interessate quello che stava accadendo nel paddock Mercedes rispetto quello che stava accadendo in pista. Dal mio punto di vista è un normalissimo incidente di gara e se proprio qualcuno doveva evitare questo qualcuno era Hamilton. Lauda docet.

Poi però in gara accadono cose strane, del tipo che finalmente non ci sono i gatti ed i topi dovrebbero iniziare a ballare. E invece tutto resta fermo così com’è, salvo che i primi due compiono una grossa minchiata (si può dire?) strategica regalando il successo al terzo, nonché un giovane alla sua prima gara in RedBull Racing. Diamo i nomi ai numeri: il primo Ricciardo, il secondo Vettel, il terzo Verstappen Jr. Poi c’era un quarto, che diventò secondo, cioè Raikkonen. Il resto? In fila per sei col resto di due.

Volendo dare un senso a quello che si vede nelle gare…generalmente colui che azzarda una strategia bizzarra sta dietro perché deve recuperare ed al più perde poco o nulla. Domenica, invece, abbiamo assistito ad un qualcosa di diverso…cioè l’azzardo è arrivato dai primi. Che poi, volendo essere malpensanti, chi ci dice che in RBR non abbiano teso la trappola in stile Abu Dhabi 2010 al fine di far vincere il diciottenne con tutte le conseguenze del caso?

In Ferrari però certi tranelli vengono capiti tardi. Quindi se ti trovi dietro una Renault gialla guidata da un russo lì stai e lì resti, mentre se hai capito di aver perso le prime due posizioni e ti manca un terzo stop, quanto meno provi a prendere ciò che resta. E fu sera e fu mattina….terzo posto.

Insomma, una volta capito di aver fatto la minchiata (chiedo scusa, ma tanto l’ho già scritto sopra), come minimo la trasformi in mezza minchiata e poi speri che il tizio più vecchio in pista riesca a passare il più giovane. Almeno Rocky Balboa vinse ai punti, ma qui anche i punti vanno dalla parte di Max Verstappen, davanti il quale conviene levarsi il cappello per aver fatto sembrare facile una cosa che non lo è. Per aver guidato da veterano. Per aver battuto un record che probabilmente non verrà mai uguagliato. D’altronde uno così, a 18 anni, dove lo trovi?

Ci leggiamo a Monaco.


Diario – Spagna 2015

13 Maggio 2015

Ho avuto poco tempo in questi giorni, quindi velocemente in cinque punti, cosa resta della comparsata Catalana?

1. Un Rosberg ritrovato. D’altronde era l’occasione da dentro o fuori. Prima stagionale, e chissà a Montecarlo se riesce a vincere visto che gioca in casa. Un battaglia non fa una guerra.

2. Una Ferrari sempre più seconda, seppur sempre più lontana. Eroico il tentativo di limitare Hamilton da parte di Vettel, ma davvero le marce in più della stella a tre punte erano troppe. Di certo c’è uno spirito nuovo, tanta autocritica. Arrivabene si dice molto deluso, gli altri anni ci si sarebbe detti soddisfatti grazie al “grande merito del pilota”. Ecco, almeno lo stile è diverso. Testa bassa e lavorare.

3. Bottas si sta confermando un osso duro, se non sbaglia non lo passi. Lo ha provato Vettel in Bahrain, adesso Kimi in Spagna. Ancora una volta, lo ripeto da sempre, partire davanti aiuta, la qualifica vale tanto. E la prossima è Montecarlo, quindi…

4. Penso che in Lotus abbiano del potenziale, ma non due piloti in grado di sfruttarlo. Eroico Maldonado con un’ala monca, per una volta che sembrava in vena ci ha pensato il compagno a fargli un torto (involontario, ovvio). In Toro Rosso pagano l’inesperienza dei giovani, partiti in avanti ma inghiottiti in pochi giri e sprofondati nel gruppo. Ricciardo vuoi o non vuoi il suo settimo posto lo porta a casa.

5. Ancora problemi in casa McLaren. Prestazione o affidabilità? Questo il dilemma, però stavolta è Alonso a non finire la gara. Poi esagera davanti i microfoni parlando di progressi loro e dei difetti Ferrari. Soffre la situazione ed è evidente. Button chiude davanti le Manor, ma quelle stanno in pista per decoro.

Ci aggiorniamo a Montecarlo.


L’OPINIONE – Come suona la Power Unit

13 Maggio 2014

 

Visto che in molti mi hanno chiesto come suona questo V6 turbo, ve lo descrivo dopo aver avuto il piacere di ascoltarlo nel week end presso il Circuito di Catalunya in Montmelò.

Fin da subito classifico il mio parare come quello di una persona qualunque. Non so i fattori che entrano in gioco nelle odierne power unit, quindi anziché scrivere “è l’effetto del turbo” o roba del genere preferisco parlare solo di quello che sento e paragonarlo a qualcosa di simile.

Partiamo dal presupposto che descrivere un suono non è facile, però se proprio dobbiamo fare una grezza classificazione, direi che la parte elettrica si sente. Eppure molto.

Scordatevi di avere i timpani che vibrano sul rettilineo (e quello di Barcelona è abbastanza lungo). Il suono è molto attenuato e non servono i tappi. Scordatevi quei botti,quegli scoppi e quei borbottamenti in accelerazione in uscita di curva, soprattutto quelle più lente. In frenata sentirete un suono molto molto simile a quello di un auto/autobus elettrico quando stanno per spegnersi (una sorta di risucchio d’aria). Qualche maligno l’ha paragonato ad un suono d’aspirapolvere o da mulinello mulinex, ma anche quelli sono motori elettrici, altrimenti la spina cosa la mettiamo a fare? In uscita di curva le cambiate si sentono, seppur in modo molto più soave.

Quindi, riassumendo, se vi aspettate il solito rombo grezzo, fermatevi a guardare la GP2. Spaccatimpani out.

Per quanto riguarda la mia opinione…ecco si tratta di evoluzione. Ed io sono sempre Pro-evoluzione. Cioè fino all’anno scorso per andare forte significava fare un casino della madonna. Inoltre il V8 aspirato aveva raggiunti livelli di affidabilità eccessivi, il che significa che la vecchia tecnologia era fin troppo matura. Una volta la sfida era fare un motore potente con tanti cavalli. Poi la sfida è diventata: saper usare questi cavalli, cioè avere una vettura stabile in curva che permetteva di tenere giù il piede;  tutto lo studio si è quindi spostato sull’aerodinamica. Nel 2012 il livello di perfezione delle vetture era così elevato che si è dovuto giocare sulle gomme per mettere un fattore X.

Ecco, la sfida di oggi è la seguente: andare forte, possibilmente come ieri, consumando meno ed avendo meno potenza a bordo (20 anni fa si usavano 12 cilindri!). Si può fare? Sì. Ieri Hamilton è stato complessivamente 110 secondi più lento di Alonso nel 2013. 110 secondi e 66 giri fanno circa 1”65 a giro più lento…ma: 1) sicuramente questo distacco si abbasserà col perfezionamento della tecnologia; 2) c’è un limite di consumo di carburante imposto dal regolamento che prima non c’era. Quindi, mi pare, che la sfida ha buoni margini di vittoria.

Per chi volesse ascoltare i suoni citati:

– Qui trovate un paragone sul dritto fatto a Melbourne

http://www.youtube.com/watch?v=jS4Dh_EAfJI

– Qui trovate un video relativo ai test a Jerez di questo inverno. Concentratevi sul suono in frenata.

http://www.youtube.com/watch?v=uAGNAX02WVY

Diffidate infine da tutti i paragoni fatti tramite camera-car perchè lì la componente elettrica non si sente.

 


“Give me 5!” – I cinque protagonisti del week-end in Spagna

14 Maggio 2013

Sono ben chiari i protagonisti del gran premio di Spagna, perchè la domenica ha scosso la griglia di partenza premiando Alonso e la Ferrari e bocciando i veloci del sabato, leggi Mercedes. Ancora una volta gli pneumatici sono stati al centro dell’attenzione, ma ormai “il problema” è noto, e citare ancora una volta le PZero Pirelli sarebbe troppo. A voi “Give me 5!” i cinque protagonisti del week-end spagnolo.

FERRARI. Senza dubbio il premio per il miglior team protagonista spetta alla rossa, in grado di imporre un ritmo forsennato con entrambi i piloti e chiudere con un doppio podio, anzi triplo considerando anche la presenza di Domenicali. Over the top.

ALONSO. A proposito di oscar, come si può non assegnare quello di miglior attore protagonista a Fernando Alonso, indemoniato fin dallo start con un doppio sorpasso su Hamilton e Raikkonen davvero da cineteca. Il resto è stata semplice amministrazione. Red Devil.

RAIKKONEN Ci ha messo tanto del suo per rovinare la festa della rossa e ci è riuscito alla grande. La tattica “one less” lo ha premiato con il secondo posto ed al momento il binomio Kimi-Lotus è senza dubbio l’unico in grado di permettersi certe strategie “al risparmio”. Se i risultati sono questi, allora ben vengano. Intruso.

MERCEDES Dalla gioia del sabato alla delusione della domenica. Bastano 24 ore per cambiare faccia al volto degli uomini in grigio, ancora una volta in difficoltà sul ritmo gara, al punto di chiudere con un sesto ed un dodicesimo posto dopo aver conquistato l’intera prima fila in qualifica. Il potenziale c’è e Monaco fa ben sperare. Gamberi.

GUTIERREZ Dopo tante critiche il messicano ha risposto a tutti con una prestazione interessante chiudendo ai margini della zona punti. Per un attimo ha anche guidato al primo posto, giusto il tempo dei pit-stop, salvo poi tornare nel gruppone. Almeno anche lui ha avuto il suo momento di gloria. Positivo.

 


Diario – Spagna 2013

13 Maggio 2013

Ogni volta che la F1 torna in Europa le sensazioni sono diverse. Già a partire dal giro pre-gara che fanno i piloti, finalmente applauditi ed acclamati da quella gente che non hanno trovato né in Malesia, né in Cina, né in Bahrain. All’Australia concedo l’unica eccezione, almeno lì un po’ di passione per i motori non la nascondono. Applausi quindi, prima e dopo la gara per Fernando Alonso e la Ferrari che alla faccia dei tifosi dall’animo facile hanno risposto alla terza fila del sabato con una prestazione da cornice. D’altronde “finchè la barca va lascianda andare” cantava la Berti, ed Alonso, vestito da capitano, ci ha messo meno di un terzo di gara per mettere la rossa sulle giuste correnti e salutare la compagnia andando con vele spiegate fino all’El Dorado. Troppo forte ieri la rossa per chiunque, e lo capisci dal terzo posto di Massa (senza levare meriti al brasiliano) che peraltro si è accaparrato il giro veloce della domenica.

L’intruso nella festa rossa è invece Raikkonen, che merita l’oscar soltanto per la faccia mostrata durante il pre-podio quando Alonso-Domenicali e Massa si passavano il telefono a vicenda al fine di parlare con LucaCorderoConteDiMontezemolo, come se fosse capodanno od una festa simile. Chiamiamolo “freddume” nordico. Sulla pista, il nordico, ha ancora una volta sfruttato il ritmo della Lotus. Una sosta in meno non è bastata, ma intanto questo è il quarto podio stagionale e la 25esima gara consecutiva portata a termine dal suo rientro in F1. Numeroni. Volendo cercare il pelo nell’uovo a Kimi a volte manca quel guizzo necessario per sbarazzarsi degli avversari nelle fasi iniziali. Spesso gli capita di perdere tempo, cosa che in una strategia “one-less” lo penalizza come accaduto ieri. Certo, i motivi possono essere tanti. Se chiedi troppo alle gomme per sbarazzarti degli avversari quanto prima, magari poi queste non durano quanto dovrebbero e siamo punto e capo. Come prova prendiamo il duello-farsa tra lui e Vettel. Roba da Benny Hill. Due vetture che cercano di lottare, ma non lo fanno perchè se spiattellano una ruota è la fine. Sarà, ma Pirelli quest’anno ha cannato davvero il progetto.

La prova evidente della gomma-dipendenza l’hanno data le Mercedes, letteralmente sprofondate nel gruppone per colpa delle solite Pzero. Hamilton in particolare con il bloccaggio alla prima curva si è auto-sentenziato ed ecco che ha chiuso doppiato. E pensare che partiva dalla prima fila. In RedBull, invece, si sono difesi bene pur avendoci capito poco. Era fin troppo evidente che tre soste non sarebbero bastate ai campioni in carica, ma ci hanno provato lo stesso. Vuoi perchè hanno capito che dovevano fare qualcosa di diverso per cercare di contrastare la Ferrari, vuoi perchè si aspettavano un comportamento diverso dalla vettura. Insomma, a fine gara il quarto posto di Vettel vale tanto perchè limita i danni. Webber, invece, ha la testa ancora in Malesia ed a fine anno saluterà la compagnia. Prima però passa da Monaco, perchè come ha detto Pino Allievi alla Rai “Webber generalmente fa una gara l’anno e quella gara la fa a Monaco”. Sarà ancora così? Ne riparliamo tra 15 giorni.

Per un Webber che va in RedBull c’è già un Ricciardo pronto. Pronto perchè il decimo posto a fine gara lo premia ed il resto della stagione può consacrarlo. Passando velocemente da Woking, diciamo che in Spagna si (e ci!) aspettavano(mo) un passo avanti, ma nulla sembra esser cambiato. Quando un progetto parte male purtroppo c’è poco da fare. Ctrl+c, Ctrl+v per Williams.

Per concludere giusto una nota sulla questione bandiera. Moralmente non c’è nulla di male, ma nella F1 moderna questo modo di festeggiare non si è più visto per questioni di regolamento. La FIA ha salvato la faccia non prendendo provvedimenti, ma cosa avremmo detto noi italiani se il pilota non fosse stato il nostro, bensì il diretto concorrente? Risposte:

  1. Avremmo visto tanti video su youtube per capire se quella bandiera c’era, se era di coloro rosso/giallo/verde e poi avremmo scritto una lettera di chiarimenti alla FIA chiedendo se quel comportamento non avesse infranto l’articolo XX;
  2. Avremmo gridato a gran voce: “lo vedi, gli permettono tutto!”;
  3. Avremmo resuscitato il giudice Santi Licheri chiedendo il suo parere a Forum;
  4. Avremmo apprezzato il gesto. (Sicuri???).

Via alle telefonate. Adesso, fate il vostro gioco.


Spagna, qualifiche: Hamilton penalizzato, pole a Maldonado

12 Maggio 2012

BARCELLONA 12.05.2012 Fermi tutti! Il gran premio di Spagna ha un nuovo pole-man. Sarà Pastor Maldonado a partire dal palo per la prima volta in carriera, poiché l’incantevole pole di Lewis Hamilton è stata mandata a gambe all’aria dai commissari,visto e considerato che l’inglese ha fermato la propria vettura nel corso del giro di rientro dopo aver fatto segnare il tempo.

Il motivo? La quantità di carburante presente nel serbaio della McLaren in questione è risultata inferiore al limite minimo ammesso dal regolamento. L’inglese, la cui prestazione resta senza dubbio indiscutibile e sopra le righe, è stato così retrocesso in ultima fila, nonstante in casa McLaren abbiano provato a giustificare l’accaduto con un semplice “problema tecnico”.


Spagna, qualifiche: Incantevole pole di Lewis Hamilton

12 Maggio 2012

BARCELLONA 12.05.2012 Ci pensa uno straordinario Lewis Hamilton a conquistare la prima pole in europa e lo fa accaparrandosi tutte le tre sessioni di qualifica. Non c’è stata storia per nessuno oggi e lo si vede nell’osservare i tempi, considerato che l’inglese ha rifilato ben mezzo secondo ad un altrettanto strepitoso Pastor Maldonato il quale domani prenderà il via al fianco del driver McLaren.

Ha fatto sognare per pochi secondi, invece, il tempo di Fernando Alonso, accompagnato da un fragoroso boato di sostegno da parte dei propri fan, i quali osserveranno l’idolo locale partire dalla terza posizione affiancato da Grosjean.

Alle loro spalle Raikkonen sarà ben pronto a lanciarsi verso le felici zone del podio riassaggiate in Bahrain, mentre Perez e la Sauber più in generale rappresentano un outsider da non sottovalutare così come la Williams di Maldonado.

Col settimo tempo Nico Rosberg risulta essere l’ultimo pilota ad aver fatto segnare un giro cronometrato utile, cosa che non hanno fatto Vettel, Schumacher e Kobayashi. Il campione del mondo in carica ha provato un giro lanciato, ma ha abortito il proprio tentativo nel finale; Schumacher, invece, ha preferito effettuare un giro di rodaggio con gomme hard, mentre Kobayashi non è uscito dai box nel corso della Q3.

Il fattore gomme quindi continua ad essere il soggetto principale di questo mondiale, rivelando tante sorprese. Tra le clamorose esclusioni in Q2, Button e Webber hanno pagato l’eccessiva compattezza del gruppo, il quale contava 14 vetture racchiuse in appena un secondo.

Per la cronaca si fa presente che Narain Karthikeyan è rimasto fuori dai margini del 107% pertanto potrà prendere parte alla gara soltanto dietro il permesso dei commissari.

Ci si aspetta quindi una gara molto combattuta ricordando che lo scorso anno, qui al Montmelò, si contarono ben quattro soste per pilota.

 

Pos Pilota Team Tempo Gap 
 1.  Lewis Hamilton        McLaren-Mercedes     1m21.707s   
 2.  Pastor Maldonado      Williams-Renault     1m22.285s   + 0.578 
 3.  Fernando Alonso       Ferrari              1m22.302s   + 0.595 
 4.  Romain Grosjean       Lotus-Renault        1m22.424s   + 0.717 
 5.  Kimi Raikkonen        Lotus-Renault        1m22.487s   + 0.780 
 6.  Sergio Perez          Sauber-Ferrari       1m22.533s   + 0.826 
 7.  Nico Rosberg          Mercedes             1m23.005s   + 1.298 
 8.  Sebastian Vettel      Red Bull-Renault     No time
 9.  Michael Schumacher    Mercedes             No time
10.  Kamui Kobayashi       Sauber-Ferrari       No time

11.  Jenson Button         McLaren-Mercedes     1m22.944s   +  0.839
12.  Mark Webber           Red Bull-Renault     1m22.977s   +  0.872
13.  Paul di Resta         Force India-Mercedes 1m23.125s   +  1.020
14.  Nico Hulkenberg       Force India-Mercedes 1m23.177s   +  1.072
15.  Jean-Eric Vergne      Toro Rosso-Ferrari   1m23.265s   +  1.160
16.  Daniel Ricciardo      Toro Rosso-Ferrari   1m23.442s   +  1.337
17.  Felipe Massa          Ferrari              1m23.444s   +  1.339
18.  Bruno Senna           Williams-Renault     1m24.981s   + 2.398
19.  Vitaly Petrov         Caterham-Renault     1m25.277s   + 2.694
20.  Heikki Kovalainen     Caterham-Renault     1m25.507s   + 2.924
21.  Charles Pic           Marussia-Cosworth    1m26.582s   + 3.999
22.  Timo Glock            Marussia-Cosworth    1m27.032s   + 4.449
23.  Pedro de la Rosa      HRT-Cosworth         1m27.555s   + 4.972
24.  Narain Karthikeyan    HRT-Cosworth         1m31.122s   + 8.539

107% time: 1m28.363s