Bullets – Arabia Saudita 2022

28 marzo 2022
  • Max torna re nella terra degli sceicchi mettendo in scena una gara magistrale da campione del mondo. Guadagna subito la posizione su Sainz, poi infila Leclerc nel finale complice una RBR un filo più veloce delle rosse. Se serviva una risposta è arrivata.
  • Tosto anche Leclerc, gli è mancato il guizzo. Forse la partenza al palo poteva cambiargli le sorti della gara, tuttavia ci ha pensato Latifi a far girare il vento dalla sua. Senza SC avrebbe avuto la meglio su Perez? Presumibilmente no, quindi questo secondo posto è un ottimo risultato. Sainz poteva aiutarlo di più? Sì, soprattutto in partenza tenendo dietro Max.
  • A proposito di Perez, sì è stato sfigato, però poteva reagire meglio. Dopo la sosta non ha avuto il ritmo di Sainz, a differenza del compagno che non a caso è il campione in carica ed è andato a caccia del leader della corsa. Tra i lati positivi per Checo c’è la prima pole in carriera conquistata a 32 anni dopo 215 gran premi.
  • Arriviamo così ad Hamilton. In quattro mesi è passato da vincitore a decimo sulla pista di Jeddah. Poco grip per l’inglese ed un po’ di sfiga nel momento in cui la pit lane è stata chiusa in regime di virtual safety car. In passato anche la dea bendata ci vedeva meglio.
  • Quinto posto per Russell ma poca trippa. La W13 è un personaggio in cerca d’autore. Servirà tempo per trovare i pregi della vettura ed affinare il suo concetto estremo (forse troppo?).
  • Si conferma in Top 10 il ripescato Magnussen. Alla Haas un pilota esperto serviva come il pane, d’altronde non si vive di soli rookie. Dispiace che Mick sabato sia andato pesantemente a muro, fortunatamente senza conseguenze. E pensare che lo scorso anno ha sbattutto proprio lì.
  • Ovviamente non ha senso avere una curva così veloce tra due muretti di cemento. Perez è stato perentorio: “è la curva più pericolosa del campionato”. Altri piloti si sono espressi a tal proposito e trovate un breve resoconto qui:
    https://www.autosport.com/f1/news/f1-drivers-want-more-changes-to-on-the-safety-limit-jeddah/9351120/
  • Oltre alla sicurezza ci sarebbero altri motivi per non correre a Jeddah. Dai missili al rispetto dei diritti umani, insomma è facile dire “we race as one” e poi chiudere gli occhi per un pugno di…petroldollari.
  • Direzione gara un po’ così…molle. Con i marshall in pista serve una SC ed non una virtual. Tempi di reazione da terza età, Sainz o Perez chi ha attraversato per prima la safety-car line? Basta controllare due sensori, invece non abbiamo avuto risposta. Insomma ad oggi vince Michael Masi. Senza fronzoli.
  • Torna un po’ di morale sia in Alpine che in McLaren dopo la debacle in Bahrain. Ocon e Norris hanno chiuso sesto e settimo, mentre Ricciardo ed Alonso hanno visto le proprie macchine spegnersi come nelle sale giochi di una volta: game over.
  • Ocon ed Alonso ci hanno fatto divertire un po’, cosa che non capita tutti i giorni tra compagni di squadra.
  • Alla fine per sorpassare si è sempre usato il DRS, quindi prima di dire che queste vetture funzionano aspetterei un po’. E’ bello vedere due piloti rallentare appositamente pur di vincere il diritto di usare il bottone magico? Suvvia!
  • Prossimo appuntamento in Australia dove non si corre dal 2019.

Bullets – Bahrain 2022

21 marzo 2022
  • Ferrari conferma le attese di inizio stagione e torna (finalmente) alla vittoria dopo due anni di magra. Anche l’ultima volta è stata doppietta, a Singapore nel 2019. Questo uno-due però ha un sapore molto diverso: la rossa è arrivata al primo appuntamento stagionale in formissima con un pacchetto solido ed il miglior motore in griglia. Occhio a non sedersi sugli allori perchè in F1 tutto cambia con una velocità inaudita, specialmente all’inizio di un anno zero come questo.
  • Ottimo Leclerc nel mettere a cuccia Verstappen, non una ma due volte. Il monegasco ha trovato il giusto feeling in Bahrain ed è sempre sembrato in controllo, portando a casa il primo hat-trick in carriera. Sainz allegro senza brio, più auto che manico.
  • Più manico che auto invece per Verstappen, in grado di restare sempre in gara con una vettura di poco meno veloce rispetto i rivali. Le uniche chances di vittoria risiedevano nell’undercut, difatti in RBR ci hanno provato prima di passare dalle stelle….allo stallo, con uno zero che in classifica pesa come un macigno. La prestazione c’è, urge rafforzare l’affidabilità ed oliare bene gli ingranaggi perdendo quanto meno punti possibili durante questa fase iniziale.
  • Cercheranno di limitare i danni anche in casa Mercedes, almeno fino al week end di Barcellona dove ci si aspetta un grosso aggiornamento tecnico. Il ritardo in prestazione visto in Bahrain balla tra il mezzo secondo ed il secondo, complice la scelta scellerata di provare una gomma hard su entrambe le vetture dopo il primo stint di gara. Podio insperato che fa morale.
  • Non ho ben capito la differenza tra mescole ed il comportamento delle gomme in generale. Le hard non performavano, le medium non garantivano il compromesso durata-prestazione…per cui alla fine abbiamo visto tre soste, una ogni 15 giri circa. Chi prima ne capirà qualcosa potrà trarne vantaggio.
  • Proprio il fattore gomme poteva essere decisivo per la vittoria se la vettura di sicurezza non avesse neutralizzato la gara. Max con le soft sarebbe stato in grado di recuperare su Leclerc con le medie? Secondo Binotto all’olandese sarebbero serviti più di due secondi al giro, quindi la vittoria sarebbe rimasta in tasca. Ma se la safety-car fosse entrata 10 giri dopo come sarebbe finita? Non lo sapremo mai.
  • Come pilota del giorno ho premiato Magnussen, uno che è passato dal divano di casa al quinto posto in gara in meno di un mese. Haas e Alfa Romeo certificano quanto buono sia il pacchetto Ferrari che piazza cinque vetture nella Top Ten e Mick appena undicesimo.
  • Severamente bocciate McLaren ed Aston Martin. Il gap da recuperare è molto importante.
  • Back to back: domenica già si corre a Jeddah, distante circa 1500km dal golfo del Baharain. Cosa serve? Tanto motore.