Bullets – Bahrain 2024

3 marzo 2024
  • RedBull prende tutto giá alla prima gara: pole, doppietta, giro veloce e gara sempre in testa per Max che comincia il 2024 con il primo grand chelem della stagione.
  • Quello che mi ha piú stupito é la semplicitá con cui la nuova RB20 sia riuscita a trovare una confidenza cosí immedita con la pista a fronte dei cambiamenti importanti rispetto la precedente RB19. In RBR sono stati gli unici a potersi permettere di montare le gomme soft per l’ultimo stint di gara senza compromettere il ritmo, sia con Checo che con Max.
  • I problemi di RedBull sono fuori dalla pista. Nell’immediato dopo gara il Daily Mail ha pubblicato un’intervista esclusiva a Jos Verstappen che senza mezzi termini dichiara: “ci sará parecchia tensione in squadra fin quanto (Horner, ndr) resterá al suo posto. Il team rischia di esplodere, lui gioca a fare la vittima quando é la causa del problema“.
  • Qui trovate l’esclusiva del Daily Mail:
    https://www.dailymail.co.uk/sport/formulaone/article-13149753/Jos-Verstappen-Christian-Horner-Red-Bull-Geri-Halliwell.html
  • Mentre qui trovate un riassunto della vicenda che sta coinvolgendo Chris Horner:
    https://www.ilfoglio.it/sport/2024/02/06/news/cosa-c-e-dietro-lo-scandalo-sessuale-che-ha-travolto-chris-horner-il-re-della-formula-1-6188073/
  • Tornando alla pista, dietro le lattine troviamo subito le Ferrari con Sainz e Leclerc. Il monegasco ha accusato problemi ai freni nella prima parte di gara, poi ha trovato la quadra ed é riuscito a chiudere quarto. Sainz, pur lavorando bene sulla gestione gomme, é riuscito a piazzare due sorpassi su Charles e Russell. Senza il problema ai freni Leclerc poteva chiudere al secondo posto? A mio modo di vedere no. Ferrari oggi é la migliore degli altri, ma ancora ben lontanta dal riferimento RedBull.
  • Parecchie difficoltá in casa Mercedes vittima di inaspettati problemi di raffreddamento del motore che hanno condizionato non solo la gara di Russell ed Hamilton, ma anche quella delle Williams. Urge trovare una soluzione quanto prima.
  • Ci si aspettava di piú dalla McLaren, sia in qualifica che in gara, mentre Aston Martin é lí dove tutti si aspettavano che fosse, nona con Alonso, decima con Stroll.
  • Scenetta curiosa in Visa Racing Bull (ex Toro Rosso per la cronaca) nella fasi conclusive della corsa, con Yuki – su gomma hard – costretto a cedere la posizione a Ricciardo – su gomma soft – nella speranza che l’australiano riuscesse a sopravanzare l’ottimo Magnussen per conquistare il dodicesimo posto. Risultato? Niente sorpasso ed un pilota scontento.
  • Haas e Stake-Sauber di poco sopra le aspettative, mentre in Alpine-Renault tira una bruttissima aria con una vettura che si é rivelata meno performante del previsto.
  • Prossimo appuntamento tra meno di una settimana a Jeddah dove si correrá nuovamente di sabato.


Bullets – Bahrain 2023

5 marzo 2023
  • Non c’é trippa per gatti in Bahrain e probabilmente ce ne sará poca in stagione perché il team RedBull ha messo subito in chiaro il quadro della situazione. Prima fila blu al sabato e doppietta schiacciasassi in gara. Verstappen é scappato subito, Perez ha avuto una partenza non felicissima ma é riusciato a reddrizzarla grazie ad una strategia soft-soft-hard che soltanto la RB19 poteva permettersi.
  • I rivali attesi – leggasi Ferrari e Mercedes – sono lontani. Molto lontani. Sul podio troviamo chi ha avuto il coraggio…di copiare. Aston Martin ha difatti replicato la filosofia RedBull ed eccola lí a lottare con rossi e con i neri. Il fatto che sia venuta fuori nell’ultimo terzo di gara é forse la prova che il modello RedBull sia davvero quello vincente (almeno in gara).
  • Domenica sugli scudi per Alonso di cui conosciamo le qualitá e le abbiamo piacevolmente riviste. Fernando ha ancora l’energia di un ragazzino che viene amplificata nel momento in cui ha un mezzo piú che decente sotto le natiche. Driver of the day senza colpo ferire e podio meritatissimo. Aveva comunque il ritrmo per raggiungere Leclerc, poi chissá.
  • In Ferrari credevano di aver migliorato l’affidabilitá e l’usura gomme. Questa prima uscita ha detto il contrario. Bravo Leclerc a tirare fuori dalla vettura quel qualcosa in piú che Sainz non é riuscito a trovare.
  • Mercedes, come Ferrari, ha confermato la filosofia presentata lo scorso anno. Wolff é stato molto chiaro: la vettura non si comporta per come é stata concepita, quindi a breve decideranno se puntare su una versione B. D’altronde se AM copia RBR e poi riesce a far meglio di entrambe le frecce d’argento…
  • Tra Ocon ed Hulkenberg non ho capito chi ha accumulato piú penalitá. Nico ha l’attenuante di una macchina danneggiata nelle fasi iniziali, mentre per Esteban é stata proprio una giornata no. In Alpine ci ha pensato Gasly a portare due punti a casa, nonostante sia partito dalla ventesima posizione.
  • Solida prestazione per Bottas che ha anche duellatto con Stroll e Russell nel corso della gara.
  • Umore positivo in Williams, a punti con Albon. Prima uscita decente per il rookie americano Sargeant.
  • Mi aspettavo qualcosa di piú da Nyck De Vries, troppo lontano dalle prestazioni di Tsunoda.
  • McLaren é stata senza dubbio la sorpresa negativa di questa prima gara. Non un bel debutto per Andrea Stella come team principal. Tra i papaya ho rivisto anche Juan Pablo Montoya durante le gare di Formula 3, categoria dove corre il figlio Sebastian.
  • A proposito di F3, tenete d’occhio Gabriele Miní, 17enne palermitano che si é messo ben in mostra durante questo primo appuntamento in Bahrain.
  • Prossimo appuntamento in Arabia Saudita tra 15 giorni.

Bullets – Bahrain 2022

21 marzo 2022
  • Ferrari conferma le attese di inizio stagione e torna (finalmente) alla vittoria dopo due anni di magra. Anche l’ultima volta è stata doppietta, a Singapore nel 2019. Questo uno-due però ha un sapore molto diverso: la rossa è arrivata al primo appuntamento stagionale in formissima con un pacchetto solido ed il miglior motore in griglia. Occhio a non sedersi sugli allori perchè in F1 tutto cambia con una velocità inaudita, specialmente all’inizio di un anno zero come questo.
  • Ottimo Leclerc nel mettere a cuccia Verstappen, non una ma due volte. Il monegasco ha trovato il giusto feeling in Bahrain ed è sempre sembrato in controllo, portando a casa il primo hat-trick in carriera. Sainz allegro senza brio, più auto che manico.
  • Più manico che auto invece per Verstappen, in grado di restare sempre in gara con una vettura di poco meno veloce rispetto i rivali. Le uniche chances di vittoria risiedevano nell’undercut, difatti in RBR ci hanno provato prima di passare dalle stelle….allo stallo, con uno zero che in classifica pesa come un macigno. La prestazione c’è, urge rafforzare l’affidabilità ed oliare bene gli ingranaggi perdendo quanto meno punti possibili durante questa fase iniziale.
  • Cercheranno di limitare i danni anche in casa Mercedes, almeno fino al week end di Barcellona dove ci si aspetta un grosso aggiornamento tecnico. Il ritardo in prestazione visto in Bahrain balla tra il mezzo secondo ed il secondo, complice la scelta scellerata di provare una gomma hard su entrambe le vetture dopo il primo stint di gara. Podio insperato che fa morale.
  • Non ho ben capito la differenza tra mescole ed il comportamento delle gomme in generale. Le hard non performavano, le medium non garantivano il compromesso durata-prestazione…per cui alla fine abbiamo visto tre soste, una ogni 15 giri circa. Chi prima ne capirà qualcosa potrà trarne vantaggio.
  • Proprio il fattore gomme poteva essere decisivo per la vittoria se la vettura di sicurezza non avesse neutralizzato la gara. Max con le soft sarebbe stato in grado di recuperare su Leclerc con le medie? Secondo Binotto all’olandese sarebbero serviti più di due secondi al giro, quindi la vittoria sarebbe rimasta in tasca. Ma se la safety-car fosse entrata 10 giri dopo come sarebbe finita? Non lo sapremo mai.
  • Come pilota del giorno ho premiato Magnussen, uno che è passato dal divano di casa al quinto posto in gara in meno di un mese. Haas e Alfa Romeo certificano quanto buono sia il pacchetto Ferrari che piazza cinque vetture nella Top Ten e Mick appena undicesimo.
  • Severamente bocciate McLaren ed Aston Martin. Il gap da recuperare è molto importante.
  • Back to back: domenica già si corre a Jeddah, distante circa 1500km dal golfo del Baharain. Cosa serve? Tanto motore.

Diario – Bahrain 2021

29 marzo 2021

Dal deserto del Bahrain…al deserto del Bahrain. La F1 riparte da dove aveva terminato, ma non come aveva terminato. Di mezzo c’è stata qualche modifica regolamentare che ha rallentato le vetture di circa un secondo ed allo stesso tempo ha ridotto il gap tra Mercedes e RedBull. Gap prestazionale, intendiamoci. Perchè poi c’è un altro gap, non misurabile, legato alla solidità del team inteso come tale e lì Mercedes è ancora superiore.


Ha vinto la squadra e con lei Lewis, in grado di fare la sua parte gestendo il ritmo , le gomme e l’avversario. Sta lì la grandezza di Luigi nel fare le cose giuste al momento giusto. Così come è stato perfetto il suo team nel metterlo in testa con il primo undercut. La vittoria sarebbe stata più facile se il cambio gomme di Bottas fosse andato liscio, unica pecca dei grigi. Tuttavia Valtteri ha fatto segnare il giro più veloce nel corso dell’ultimo passaggio, sottraendo il punto iridiato proprio a Verstappen. Inutile dire che nulla è lasciato al caso.

Realmente sappiamo tutti che RedBull ha avuto una grossa opportunità perchè ne ha aveva di più. Come sostenevo nel periodo di lotta tra Ferrari e Mercedes la differenza nella Formula 1 moderna la fanno alcuni fattori chiave. Esempi: Con un Perez in più nelle zone hot ad inizio gara forse Hamilton non avrebbe fatto l’undercut. Con un Perez in più nelle zone hot a due terzi di gara forse Bottas avrebbe perso il podio. Insomma ci siamo capiti. Comunque Sergione è partito dalla pit-lane ed ha chiuso quinto, quindi il suo l’ha fatto.

Veniamo quindi a Verstappen che per dirla con il giusto tecnicismo è stato un pò pirla. Luigi l’ha accompagnato, lui lo ha sopravanzato fuori pista. I fatti dicono questo. Sarebbe arrivata penalità? Certamente. Di 5 secondi? Non è detto. Poteva essere gestita diversamente? Sì, ma il team ha fatto bene perchè Max poteva riacciuffare la vittoria, solo che si è un pò perso sul più bello. A lottare con quelli più bravi si impara sempre qualcosa. Poi, dovesse dipendere da me, io rimetterei la ghiaia e l’erba come ad Imola, Portimao, Mugello e poi vediamo cosa succede.


Situazione diversa è stata quella di Vettel-Hamilton in Canada 2019 perchè quello è stato un lungo sull’erba e non un sorpasso su asfalto fuori pista. In quell’occasione il tedesco venne comunque penalizzato. Più simile a quanto visto ieri è stato il duello Kimi-Hamilton nel 2008 a Spa curva bus stop.


Adesso acceleriamo cantando.


Quarto posto per Norris supportato da una McLaren che non vende certezze, ma solide realtà. I payaya sono lì dove ce li aspettavamo.
Soundtrack: Finché la barca va.


Le Ferrari hanno sì guadagnato velocità rispetto la passata stagione, ma in gara confermano l’effetto gambero: possono andare soltanto indietro.
Soundtrack: si può dare di più.

Aston Martin sotto le aspettative. A punti con uno Stroll molto solido. Vettel non ha avuto velocità nè al sabato nè alla domenica, il che spiega la strategia monososta che non lo ha portato da nessuna parte (se non sul retrotreno di Ocon).
Soundtrack: Skyfall.

Male le Alpine, smarrite nonostante un buon ritorno sul ring da parte di Fernando. Zorro ha resistito fino alla prima sosta, poi è stato inghittito dal deserto.
Soundtrack: Papaoutai.

Tsunoda sembra avere manico e testa. Testa e manico. Non è passato inosservato.
Soundtrack: Don’t stop me now.


Diario – Bahrain 2020 (secondo tempo)

7 dicembre 2020

Il secondo gran premio di Sakhir, corso su una pista corta al punto da richiedere 87 passaggi, ha messo in mostra un’altra gara dal finale pazzo da cui è uscito vincitore  Sergione Perez, complice un disastro messo in mostra dal team Mercedes andato totalmente in confusione nel momento in cui la vettura di sicurezza ha fatto il suo ingresso sul finale di gara per liberare il tracciato dall’alettone anteriore perso da Aitken dopo un fuoripista.

I tedeschi, privi di Hamilton fermato dal coronavirus, in quel momento erano saldamente in testa con la coppia Russell-Bottas , ma un doppio pitstop (evitabile…) fatto in contemporea ha mandato i meccanici in tilt, con le gomme destinate ad un pilota montante sulla vettura dell’altro e viceversa. Lo dirò e lo scriverò a mai finire: se una sosta non serve non si deve fare. Pagina 1 del manuale del motorsport. Ciònonostate Russell era stato in grado di recuperare fino alla seconda piazza ed avrebbe attaccato la testa della corsa prima che una foratura lo fermasse. Sfortunato lui e sfortunato….Lewis.

Eh si, proprio Lewis. In questi anni tutti ci siamo sempre chiesti cosa sarebbe successo se un altro pilota avesse guidato l’astronave Mercedes e ieri abbiamo avuto avuto la prova che un Russell qualunque (nessun punto in F1 fino a sabato) è stato in grado di dominare la gara e a portarsela quasi a casa. L’unico che sembra non avere un macchinone sotto le natiche è Bottas, strapazzato dal ragazzino in pista, subendo anche un sorpasso da cosamidicimai. Fortunatamente il pasticcio del team lo ha levato dalla scomoda posizione di secondo sul podio su cui, invece, sono finiti Ocon e Stroll. La gioventù.

Meritava la vittoria Perez come premio per una carriera da onesto metalmeccanico in un periodo poco felice che dal 2014 al 2019 ha visto vincere solo ed esclusivamente Mercedes, Ferrari e RedBull. L’elenco quest’anno è stato così arricchito da AlphaTauri e Racing Point. Troverà un sedile il buon Checo per il 2021?

La risposta sarebbe ovvia per tutti, ma non per loro: i signori RedBull. La domanda da rivolgere a Milton Keynes è quindi la seguente: come fate a preferire un Albon che in una gara così non riesce neanche a chiudere terzo?

Sfiga volle che Verstappen è rimasto insabbiato nel tentativo di evitare Perez centrato da Leclerc nelle curve successive allo start. D’altronde le corse sono strane. Il messicano viene colpito, non subisce danni e poi va a vincere. Pazzesco. L’olandese invece, per evitare il casino, ha chiuso la propria gara sulla ghiaia. Di chi è la colpa? Di uno scellerato Leclerc andatto dritto come se non ci fosse un domani in un replay di quanto visto in Austria proprio quest’anno. Per questo motivo Charles verrà retrocesso di tre posizioni sulla griglia al prossimo GP.

In Ferrari non sorridono neanche con Vettel, dodicesimo e primo motorizzato del cavallino. In una pista di potenza e niente più, gli ultimi classificati sono tutti motorizzati da Maranello con l’eccezione della Williams di Aitken chiamato per sostituire il sostituto di Hamilton. Chiude ultimo Fittipalti, onesto rimpiazzo di Grosjean, il quale è tornato nel paddock dopo l’incredibile incidente della settimana scorsa. Resterà quella l’ultima gara in F1 per il francese visto che non correrà ad Abu Dhabi. Chissenefrega, già poter raccontare quel momento ai microfoni di SkySports (UK, non Italia!) è stata una vittoria.

Ultimo appuntamento il prossimo fine settimana ad Abu-Dhabi, poi arriva Santa Claus.

(E pensare che una volta i mondiali finivano ad ottobre).


Diario – Bahrain 2020 (primo tempo)

30 novembre 2020

Senza dubbio la vittoria più bella è quella di Grosjean, uscito come una gatto dalle fiamme domate dai commissari di pista e prontamente assistito dal medico della Federazione. La macchina della sicurezza ha funzionato alle grande e questo va elogiato, tutti si sono fatti trovare pronti nel momento in cui è accaduto quanto non si vedeva in F1 da numerosi anni.


Viene invece rimandato “a settembre” (almeno così si diceva una volta) il discorso che riguarda le vie di fuga e le protezioni a bordo circuito. I guardrail sono allo stesso tempo amici e nemici della sicurezza perchè da una lato ti fermano, dall’altro ti incastrano. Fortunamente al francese è andata di lusso.


Bocciati, invece, i soliti appartiscenti del caso di Liberty Media, subito sul pezzo e pronti a lanciare in serie replay su replay una volta visto che il pilota era sano e salvo. Gli americani vendono contenuti e non sport, ma questa sovraesposizione mediatica dell’incidente ha davvero stancato. RIcciardo in parte ha detto una verità: rimetteteci in pista e poi mandate i replay. Camilleri scriveva che se a pranzo (o a cena) guardiamo il telegiornale che parla di ammazzatine e tentate ammazzatine alla fine siamo cannabali. Come dargli torto?


L’altro bocciato morale è Lewis, solita prima donna anche in un momento così delicato. Subito pronto a dire la sua sui social. Onnipresente, ormai sembra fare due lavori: il pilota e l’opinionista.


Dov’è finita la F1 romantica del tempo? Non c’è più e si vede anche da queste cose. Da questa sorta di sciacallaggio digitale, acchiappa click, acchiappa youtube, acchiappa money. Volendo parlare con termini aziendalistici questo modello di business non funziona. Difatti dalla prossima stagione è stato chiamato a dirigere la baracca (una volta era circus) una persona che nella F1 romantica ci è nata. Sarà vera gloria? Ai posteri…


Per la cronaca la gara l’ha vinta Luigi con la tranquillità di sempre. Bottas ha rimediato una foratura restando così fuori dai giochi e fuori dal podio; Verstappen e la RedBull hanno provato a confondere la Mercedes ma alla fine si sono confusi loro andando peraltro lunghi in uno degli innumerevoli cambi gomme.


Il man of the race poteva essere Perez, saldamente a podio prima che il propulsore andasse a fuoco richiedendo in pista ancora un pò di schiuma d’estintore. Ne ha così giovato Albon che adesso ha a disposizione qualche carta in più da giocarsi in ottica 2021.


Bella gara per le Papaya McLaren con Sainz sugli allori indipendentemente dal tipo di mescola indossata. Tuttavia lo spagnolo ha dovuto accodarsi al compagno Norris, terminando quinto in tandem col solito Gasly. Ricciardo ha vinto il duello interno in Renault, con Bottas a fare da Mosè tra i due compagni. In Ferrari portano a casa un punto con Leclerc, primo dei doppiati. Ci piace immaginare che a Maranello stanno cercando di capire come migliorare la situazione…

Prossima tappa ancora in Bahrain con un tracciato tutto da scoprire. Ah, al posto di Romain correrà Pietro Fittipaldi, nipote di Emerson.


Diario – Bahrain 2019

1 aprile 2019

In Bahrain non ci va nessuno se non la Formula Uno.

Avete per caso visto una bella tribuna con tifosi allegri e ubriachi? Già che l’alcool lì non si può bere, quindi la conclusione è facile. No alcool, no party.

Quelli sobri (almeno…) stavano in pista a menarsi come non mai, senza distinzione del colore della pelle. Rosso contro rosso, grigio contro grigio, grigio contro rosso, giallo contro giallo contro blu…insomma un po’ tutti i colori Power Rangers (belli! Chi se li ricorda?) in un unico episodio.

Dai, ci siamo divertiti.

La Ferrari è tornata alla ribalta dopo la delusione di Melbourne. Adesso è palese che in Australia correvano col freno a mano tirato e questa sarà la zavorra per questa prima parte del mondiale. Tradotto, se parti con l’handicap…vuoi davvero vincere il titolo contro chi non sbaglia mai? Insomma, come recita un famoso hashtag….#benemanonBinotto.

Intanto Mercedes ha portato a casa la seconda doppietta ed il concetto è lo stesso del 2018. I grigi sanno quando spingere (leggi undercut), sanno usare i due piloti alla grande (vedi sorpasso di Ham su Vet) e sanno anche stare buoni nell’attesa che succeda qualcosa perché sono consci che in quel momento ne usciranno alla grande. Voci di bar sosterranno che Hamilton ha avuto culo. A me piace definirlo cinismo. Lewis oggi ha un livello di maturità come nessuno. Una spanna sopra, complice un team che lo supporta e sopporta alla grande.

Tuttavia la scena è stata senza dubbio di Leclerc, in formissima per tutto il week-end…tranne al momento dello start. E vabbè, possiamo capirlo. Così come possiamo capire il suo dispiacere per non aver vinto. Almeno ha portato a casa il primo podio, la prima pole ed il +1 per il giro più veloce. Complimenti, davvero c’è stoffa.

Note dolenti? Vettel, senza dubbio. Ancora indisposto ad accettare un sorpasso. Questa eccessiva resistenza gli fa male e continua a trascinarsela dalla stagione scorsa. Forse una vittoria, una pole o un momento felice potrebbe farlo tornare sulle giuste corde. Serve tutto il supporto della squadra e dei tifosi. Ovviamente le prossime due gare saranno le più importanti della stagione; serve necessariamente un prova di forza. Almeno il tedesco farà vincere il premio foto dell’anno a chi ha fatto lo scatto che sta girando su tutto il web.

Poca ma tanta roba per Bottas. Ha lottato un po’ all’inizio, poi è tornato a cuccia per quasi tutta la gara. Bravissimo nel collaborare nel gioco di squadra, bravo nel tenere lontano Verstappen, bravo a restare sornione per poi approfittarne. In quanto a cinismo anche lui non scherza, altrimenti non sarebbe stato un pilota di Toto Wolff. Intanto resta leader del mondiale, giusto per statistica.

Migliore attore non protagonista: Lando Norris, con una McLaren allegra con brio. Un altro ragazzo con potenziale. E’ andata male al suo compagno di squadra, ma d’altronde quando vai in guerra contro Verstappen sei un po’ come Mel Gibson in versione Braveheart (cuore impavido! Che sottotitolo abbiamo piazzato noi in Italia, eh?) e sappiamo tutti come è andata a finire.

Peccato, infine, per entrambe le Renault. Dopo averle viste pizzicarsi nel corso di una gara tutta loro (la famosa terra di mezzo…) come se fossero due fidanzatini. Mi piace immaginarli in un dialogo romantico del tipo: “chiudi prima tu”, “no tu”, “no tu”, “no tu”, “allora chiudiamo insieme”.

E così hanno fatto. Entrambi, alla prima curva a pochi passaggi dal termine.

Ci leggiamo in Cina!


Diario – Bahrain 2015

20 aprile 2015

L’ha vinta Lewis ancora una volta. L’ha vinta al sabato, quando ha fatto la pole su un Vettel stratosferico che in qualifica riesce sempre a cogliere l’attimo. L’ha vinta la domenica quando è andato via in partenza ai tedeschi Vettel e Rosberg, ed ha tenuto sulla rimonta del finlandese volante che sul finale ha sentito l’odore della vittoria mentre il brake by wire delle Mercedes mandava lungo Rosberg e faceva scodinzolare Hamilton proprio nel giro finale.

Traducendo i fatti, in Mercedes hanno ancora un buon margine di vantaggio ma non possono cullarsi perchè, dietro, i falchi rossi incombono non appena notano una minima esitazione. Ci ha provato Vettel, con evidenti difficoltà, portando la vettura al limite e con l’illusione di poter acciuffare quella seconda posizione tanto voluta. Risultato? Un quinto posto. Chi troppo vuole nulla stringe. Ci ha provato, era difficile, ha commesso qualche errore di troppo e poi col cavolo che passi la Williams che sul dritto va anche più della Mercedes.

In Ferrari hanno quindi provato il piano B. Col pilota tedesco attacchiamo direttamente, col finnico dalle retrovie. Strategie diverse, ma obiettivo centrato. Ecco il bello di avere due piloti che ti permettono di azzardare in un modo o nell’altro. Ok, probabilmente senza il problema ai freni di Nico Kimi chiudeva terzo, ma la Ferrari deve fare questo: aspettare un minimo errore dei grigi, essere lì, cogliere l’attimo. E così è stato. Kimi ha tessuto quando c’era da tessere e ricamato quando c’era da ricamare. Podio, felicità ed uno spirito di squadra che non si vedeva da troppo in tempo in Ferrari. Nessun broncio, tutti per uno, uno per tutti. Olè.

Bottas dicevamo, ha fatto il suo. Quinto annunciato, al primo errore di Vettel l’ha messo dietro e lì l’ha tenuto. Siamo d’accordo che la Williams non ha fatto chissà quale passo avanti rispetto la scorsa stagione (anzi…), ma il messaggio è chiaro: se il Martini te lo trovi davanti è difficile che te lo bevi. Corollario: la qualifica conta. Certo, se poi Massa ha sempre la nuvola di fantozzi con sé, allora è dura per il team di Frank.

Sempre meglio stare in Williams che in RedBull di questi tempi, perchè già vedo Horner con la frusta nei confronti di Renault. Che debacle. Si salvi chi può. Ferrari sosteneva che la vettura ideale si rompe dopo il traguardo. Peccato che oggi un motore debba durare 4/5 gare, mentre i bibitari ne hanno usati 3 in 4 gare. E gli unici ritirati della domenica sono state le Toro Rosso. Comunque Ricciardo ha chiuso sesto per miracolo, Kvyat nono dopo un sabato da dimenticare.

Mi è piaciuto Grosjean, ma il francese paga il fatto di essere l’unico pilota su due Lotus, perchè l’altro, Pastor, gioca spesso agli autoscontri.

Buona pausa, ci vediamo in Spagna.