Bullets – Francia 2022

24 luglio 2022
  • Verstappen porta il vantaggio su Leclerc a 63 punti, cioè due gare e mezzo di vantaggio. Non è un’ipoteca ma poco ci manca.
  • Lo dico già da tempo: Max ha imparato a correre da campione del mondo in carica, sopratutto in condizioni di vantaggio (in classifica). Nella prima fase di gara aveva l’opportunità di attaccare il diretto rivale, ma non ha mai rischiato un sorpasso difficile, piuttosto ha puntato sulla scelta dell’undercut.
  • Scelta azzeccata complice il passo gara dell’olandese. Ferrari non ha risposto immeditamente e la vittoria è probabilmente sfuggita già in quel momento.
  • L’errore di Leclerc è figlio del limite e dell’inesperienza. Ridurre i rischi è la regola numero uno per diventare campioni del mondo.
  • Chiudendo secondo Charles si sarebbe trovato a 45 lunghezze da Verstappen in classifica. Non certo poche, ma sarebbe stato un mondiale più aperto.
  • Ovviamente questi errori fanno parte della curva di apprendimento per Leclerc. Lottare per il mondiale è una storia a parte perchè si corre in modo diverso, quindi pilota e team devono imparare ad accettare di perdere qualocosa nella singola gara/duello, pur di restare in ballo per il mondiale quanto più possibile.
  • Nonostante una domenica svogliata Sergio Perez adesso dista appena 7 punti da Leclerc in classifica mondiale. Brutta gara del messicano, fuori dal podio con un RB18 tra le mani. Tuttavia – pur correndo male – ha portato a casa 12 punti.
  • Sainz ci ha fatto divertire. Il podio non è arrivato per via dell’unsafe release e per via del secondo cambio gomme troppo ritardato. Con una Ferrari così performante fare peggio del quinto posto era difficile.
  • Ovviamente lo spagnolo non poteva arrivare a fine gara con le gomme soft, peraltro strapazzatissime.
  • Bravi, bravi, bravi in casa Mercedes. A Stoccarda hanno sempre saputo che limitando i rischi e gli errori si portano a casa punti imporanti. Doppio podio per loro, nonostanze Perez e Sainz fossero in pista.
  • Sul contatto Russell-Perez sono d’accordo con la direzione gara. L’inglese la tira lunga, il messicano taglia. Tutto regolare.
  • Solida gara di Alonso, complice una decentissima Alpine.
  • Prossimo appuntamento in Ungheria tra 7 giorni. Poi tutti in ferie!

Diario – Francia 2021

21 giugno 2021

Chi la fa l’aspetti, What goes around comes around, wat rond gaat…komt rond (sì, ho usato google translate!). Red Bull e Max hanno imparato come si fa, hanno messo in campo la rabbia maturata nel post Baku ed hanno servito lo scacco matto al Re Luigi ed ad una Mercedes dormiente, quindi ancora colpevole.


I tedeschi ad inizio stagione ne avevano di meno, ma sono stati in grado di fare meglio dell’avversario giocando di squadra. Nelle ultime tre uscite però qualcosa si è rotto: ieri il pilota, oggi il muretto ed ecco che RedBull piazza la terza vittoria di fila.


Allo start il lungo di Max ha messo Luigi nelle condizioni di controllare la gara, ma al primo cambio gomme in Mercedes l’hanno combinata grossa, tenendo fuori Hamilton quel tanto in più per fargli perdere la testa della corsa e consegnare il telecomando della giostra a Max. Certo, il merito è soprattutto dell’olandese che nel momento clou ha tirato fuori un giro monstre.


Max è poi stato sveglio nel capire che con quel ritmo così elevato le Pirelli non lo avrebbero portato al traguardo, così via alle pinne gialle ed a quel punto lo scacco matto è servito. Ai piloti Mercedes non restava che contare le palline del rosario, ma Notre Dame dista più di 800km dal Paul Ricard. L’olandese così fulmina Bottas, riacciuffa Hamiton e lo sorpassa alla prima occasione. Chapeau! Perez scavalca anche il finnico ed il podio è più blu che nero.


Insomma, dopo aver recuperato sul fronte tecnico in RBR sono riusciti a mettere l’avversario in difficoltà anche dal punto di vista gestionale…ed adesso non c’è troppo tempo per pensare perchè l’Austria arriva già domenica.


Moooolto dopo i fantastici quattro – per l’esattezza a più di un minuto (!) dalla testa – troviamo i due della McLaren, con Norris migliore di giornata (dopo Max ovviamente). Effettivamente nel circuito blu puffo, contornato da bianco e rosso, mancava giusto un po’ di Papaya. Vi aspettavate le Ferrari? Eh no, a Maranello hanno già gettato la spugna guardando alla prossima stagione. I tempi in cui i mondiali si vincevano in estate restano un felice ricordo.


Zero punti per le rosse quindi, sopraffatte da un solidissimo Gasly e dalla coppia Aston Martin con Stroll autore di una degna rimonta fino al decimo posto.


Bella gara anche per Zorro Alonso. Ottavo con la Renault – in Francia – è pur sempre un buon risultato.


Domenica si torna in Styria, leggi Austria, tradotto A1 ring o RedBull ring…insomma chiamatelo come vi pare!


Diario – Francia 2019

24 giugno 2019

Il gran premio del Canada si correva qualche giorno prima del gran premio di Francia. Giusto per ribadire che il ricorso della Ferrari era relativamente ridicolo, quindi a Le Castellet la Ferrari non ha perso due volte, bensì tre perché quando fai ricorso e perdi rimedi anche una figuraccia.

Non voglio stare qua a parlare del peso politico in Formula 1. Ne ho parlato giusto con un amico appena dopo il GP di Montreal. I rossi ad oggi nel paddock non contano molto e potete trovare un bellissimo articolo di Massimo Costa qui (cliccami!). Buona lettura.

Tornando alla Francia, abbiamo visto un gran premio noiosissimo dovuto dal fatto che nessuno stava correndo. Tutti portavano avanti la carretta per paura che gli pneumatici non arrivassero alla fine. Bellissimo sponsor per Pirelli. Volete gomme che non si usurano mai? Andate piano…suvvia!

A pochi giri dal termine quando tutti hanno capito che gli pneumatici effettivamente giravano ancora, allora si è scatenato l’inferno. Lewis ha tirato giù il tempo per fare l’hat-trick (non riuscito), Leclerc ha puntato il dormiente Bottas dando il tutto per tutto, mentre dietro Norris, Raikkonen, Hulkenberg e Ricciardo ci hanno svegliato da un sonno pesante, sfruttando pista e fuori pista.

Ovviamente, venendo dal casino del Canada, Daniel è stato penalizzato. L’ australiano però l’ha spiegato chiaramente: a quel punto sai quanto gliene fregava di arrivare tra gli ultimi della zona punti…o la va o la spacca. L’ha spaccata.

Anche sul web si è scatenato l’inferno: dal video di Chandhok portato come prova in appello dalla Ferrari, alla satira di “Binotto sconfitte consecutive” and so on.

Insomma, non si fa altro che parlare di aria fritta firmata Liberty Media. Ormai si premia di tutto: l’ennesimo record di Hamilton, il giro più veloce, il pit-stop più veloce, il driver of the day e stavolta si è chiamato pure nientepocodimenoche Jackie Stewart per festeggiare i suoi primi ottanta anni.

Lo so, sono ripetitivo, ma repetita-iuvant per far capire a che punto siamo arrivati, perché poi alla noia e alle pagliacciate ci si abitua.

Appplausi per Norris, Sainz e McLaren tutta. Bravo anche Kimi a tenere alto il nome di Alfa Romeo, mentre il compagno Giovinazzi è stato messo su una strategia no-sense. Quest’anno non ne va bene una all’italiano.

Il colmo del giorno è per Sergio Perez il quale ha rispettato il regolamento, ma siccome ha tratto comunque vantaggio dal taglio della chicane (chiamiamola chicane…), allora ha rimediato una penalità. Ma come? Anche rispettando il regolamento?

Speriamo che i boschi austriaci portino un po’ di freschezza.

Una bella ventata di Pino Silvestre!


Give me 5! – Francia 2018

27 giugno 2018

Considerato che sono passate più di 48h dalla fine dell’evento torno in modalità “Give me five!”.

1. Hamilton ha vinto guidando col braccio fuori dal finestrino e non ci sarebbe stato modo di fare meglio di lui. La prestazione anonima del Canada è stata quindi cancellata alla grande. D’altronde questo mondiale andrà via così: quando puoi spingere fai la gara che vuoi, negli altri casi porti a casa il risultato. Se poi questa potrà definirsi ancora F1 è un altro discorso.

2. Riallacciandomi al punto predente, quello che doveva fare Vettel era facile: portare a casa la pagnotta con un terzo posto e limitare i danni. Il tedesco però ha visto una possibilità di sorpasso allo start che non si è concretizzata. Dal mio punto di vista è un normalissimo incidente di gara per cui ritengo inutile la penalità, ma ormai da anni si cerca sempre un colpevole. Seb è stato fortunato per l’ingresso della SC, altrimenti avrebbe lasciato in Francia molti più punti. La Ferrari ed il suo scudiero devono trovare la serenità necessaria nel capire che in certi momenti è meglio evitare un duello o scelte azzardate. Brutto da dire, ma i mondiali si vincono anche così.

3. Chi, finalmente, ha capito che senza esagerare si può fare bene è Verstappen. Secondo senza colpo ferire. Domato il testosterone di inizio anno, l’olandese sta portando a casa delle belle prestazioni. In buona sostanza per quanto detto nei punti 1 e 2 la vera competizione sta al sabato visto che la domenica è sempre meglio stare buoni. E se l’ha capito Max…

4. Il 20 giugno su Twitter Andrew Benson (@andrewbensonf1- seguitelo) scriveva che il layout del vecchio ma nuovo Circuito di Le Castellet non fosse adatto a favorire i sorpassi. Dal mio punto di vista – col senno di poi – è davvero interessante. Domani gli chiedo se ha cambiato idea. Tuttavia, il circuito e le strutture che gli fanno da indotto appartengono in qualche modo allo zio Bernie. Mi sono sempre chiesto come mai la F1 non ha mai corso lì sotto la proprietà di Ecclestone e mi sono risposto in modo semplice. Ma voi ce lo vedete Bernie che paga se stesso quando può ricevere soldi da altri circuiti? Una volta ceduto il Business a Liberty Media eccolo che torna lì, dalla finestra.

5. Sarebbe anche ora che Alonso lasci il circus per dedicarsi all’Endurance, almeno per non sentire le sue lamentele via radio.

Ci leggiamo in Austria!